CIPL Edilizia Industria Siena: condivisi gli importi EVR per il 2024

Definiti gli importi dell’EVR per il 2024 sulla base della verifica dei parametri

Lo scorso 15 marzo Ance Siena, Fillea- Cgil Siena, Filca-Cisl Toscana e Feneal-Uil Toscana si sono incontrate per condividere la tabella per l’applicazione dell’EVR per l’anno 2024, sulla base di quanto stabilito dal CIPL Edilizia Industria  per i lavoratori dipendenti da imprese edili ed affini della provincia di Siena.
Salvo trattamenti di miglior favore, vengono definiti i seguenti valori, sulla base dell’esame dei parametri:
– numero dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile: 35%;
– monte salari denunciato alla Cassa Edile: 20%;
ore denunciate alla Cassa Edile(escluso CIG): 30%;
– ore di formazione: 15%.

Livelli Importo
7Q 65,22 euro
 7 65,22 euro
6 58,70 euro
5 48,92 euro
4 45,66 euro
3 42,39 euro
2 38,15 euro
1 32,61 euro

Ebinter Treviso: nuovi sussidi e strumenti di aiuto per famiglie, donne, lavoro

A disposizione dei lavoratori trevigiani un pacchetto di aiuti per attività sportive, abbonamenti per i mezzi di trasporto scolastici, per la regolarizzazione dei contratti di badanti e baby sitter 

L’Ente Bilaterale del Terziario di Treviso ha presentato il pacchetto di aiuti e sussidi che la bilateralità offre per supportare imprese, lavoratori e lavoratrici del terziario trevigiano per la cura dei figli, degli anziani e della famiglia. A disposizione un sostegno per le attività sportive, abbonamenti per i mezzi di trasporto scolastici, contributi per la regolarizzazione dei contratti di badanti e baby sitter. 
A partire dall’anno in corso è previsto anche un contributo per la frequenza ai centri estivi. Si aggiungono poi anche contributi per protesi acustiche ed oculistiche, contributi per figli disabili, per malattia e superamento del periodo di comporto. In particolare anche un pacchetto di contributi a sostegno delle famiglie per le rette di asili nido e scuola materna, per spese di trasporto scolastico e acquisto libri di testo per le scuole elementari, medie e superiori ed infine il contributo per il pagamento delle tasse universitarie.
La finalità dell’Ente, afferma il Presidente di Ebicom-EBt Treviso, è la realizzazione di una politica attiva di welfare che intende sostenere i lavoratori e le lavoratrici, prendendo a cuore anche le loro famiglie, la salute, la cura, la cultura e lo studio fin dai primi anni incentivando il lavoro delle donne, integrando i tempi della famiglia e di lavoro, valorizzando l’educazione.

Nella provincia di Treviso, il settore terziario rappresenta circa 37 mila imprese, 100 mila lavoratori e lavoratrici in un comparto di fondamentale importanza per l’economia trevigiana. Nell’insieme, conclude il Presidente, sono somme che offrono un sostegno al bilancio familiare, alleggeriscono la routine, stabilizzano il lavoro, stabiliscono alleanze tra dipendenti e aziende, offrono certezze ai nuclei famigliari alle prese con l’aumento del costo della vita. 
In particolare, gli aiuti che, in generale, favoriscono il nucleo familiare messi a disposizione dalla bilateralità sono variabili dai 150,00 a 250,00 euro per ciascun figlio, poi i contributi annuali per le tasse universitarie, pari a 300,00 euro per studente, i 200,00 euro di contributo per le rette di iscrizione e nido e materna, i 200,00 euro per i centri estivi, dai 100,00 a 200,00 euro per l’attività sportiva, fino ai 1500,00 euro una tantum per le famiglie con figli disabili (legge 104) a carico.
Per quanto riguarda invece la gestione contributiva di colf, badanti e baby sitter è previsto un contributo fino a 400,00 euro. Per le aziende si aggiungono i contributi per la redazione e gestione dei piani di welfare, l’assunzione dei lavoratori beneficiari di Naspi o ammortizzatori sociali, il sostegno per l’assunzione di sostituti di maternità. 

Elevazione indennità di congedo parentale per un ulteriore mese: le istruzioni

Fornite le indicazioni amministrative e operative in materia per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti (INPS, circolare 18 aprile 2024, n. 57).

A seguito della modifica all’articolo 34, comma 1 del D.Lgs. n. 151/2001 apportata dalla Legge di bilancio 2024 (articolo 1, comma 179, Legge n. 213/2023), è stata disposta l’elevazione, dal 30% al 60% della retribuzione, dell’indennità di congedo parentale per un’ulteriore mensilità da fruire entro il sesto anno di vita del figlio (o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento e, comunque, non oltre il compimento della maggiore età). Per il solo anno 2024 l’elevazione dell’indennità di congedo parentale per l’ulteriore mese è, invece, pari all’80% della retribuzione.

L’INPS, pertanto, ha fornito le relative istruzioni di carattere amministrativo e operativo per i lavoratori dipendenti del settore privato.

I destinatari

La citata previsione opera in alternativa tra i genitori e trova applicazione con riferimento ai lavoratori dipendenti che terminano il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2023.

L’elevazione dell’ulteriore mese al 60% della retribuzione (80% per il solo 2024) dell’indennità in questione si applica anche ai genitori adottivi o affidatari/collocatari e interessa tutte le modalità di fruizione del congedo parentale: intero, frazionato a mesi, a giorni o in modalità oraria.

In particolare, l’INPS sottolinea, inoltre, che l’ulteriore mese indennizzato al 60% della retribuzione è uno solo per entrambi i genitori e può essere fruito in modalità ripartita tra gli stessi o da uno soltanto di essi. L’Istituto precisa anche che la fruizione “alternata” tra i genitori, prevista dal novellato articolo 34 del D.lgs n. 151/2001, non preclude la possibilità di fruirne nei medesimi giorni e per lo stesso figlio, come consentito per tutti i periodi di congedo parentale.

Conseguentemente, entro i limiti massimi di entrambi i genitori previsti dall’articolo 32 del D.lgs n. 151/2001 (10 mesi elevabili a 11 mesi nel caso in cui il padre si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi), da fruire entro i 12 anni di vita del figlio o entro 12 anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento e, comunque, non oltre il compimento della maggiore età, il congedo parentale di entrambi i genitori o del cosiddetto “genitore solo” risulta indennizzabile nella seguente modalità:

– un mese è indennizzato all’80% della retribuzione, entro i 6 anni di vita o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento del minore;

– un ulteriore mese è indennizzato al 60% della retribuzione (80% per il solo anno 2024), entro i 6 anni di vita o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento del minore;

7 mesi sono indennizzati al 30%, a prescindere dalla situazione reddituale;

– i rimanenti 2 mesi non sono indennizzati, salvo il caso in cui il richiedente si trovi nella condizione reddituale prevista dall’articolo 34, comma 3, del Testo unico.

Infine, il congedo parentale è indennizzabile in misura maggiorata (come previsto dalle Leggi di Bilancio 2023 e 2024) anche nei casi in cui il congedo di maternità termini successivamente al 31 dicembre 2022 o al 31 dicembre 2023, per effetto dei periodi di interdizione prorogata dopo il parto disposti dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Istruzioni fiscali

In relazione al regime fiscale da applicare, l’INPS rappresenta che l’indennità erogata, in sostituzione del reddito da lavoro dipendente, è assoggettata a ritenuta alla fonte a titolo d’acconto ai sensi dell’articolo 23 del D.P.R. n. 600/1973. In tal caso l’Istituto effettua, se dovuto, il conguaglio fiscale di fine anno e rilascia al contribuente apposita certificazione fiscale valida ai fini dichiarativi.

Infine, nella circolare in commento sono incluse le consuete modalità di presentazione della domanda (tramite il portale istituzionale, Contact center e istituti di patronato) e le modalità di esposizione dei dati relativi al congedo parentale nella sezione <PosContributiva> del flusso UniEmens e nella sezione <ListaPosPA> del flusso UniEmens da parte dei datori di lavoro con lavoratori iscritti alla Gestione pubblica