CCNL Commercio (Cifa-Confsal): da corrispondere entro il 31 luglio il premio presenze

Per tutte le aziende che non hanno provveduto, con apposito accordo aziendale o territoriale, all’istituzione di premi di risultato di ammontare variabile è prevista la corresponsione di un premio presenza, il cui importo è definito in proporzione alla maggiore presenza del lavoratore in Azienda

Il CCNL siglato il 20 luglio 2020 tra CIFA, Confederazione Italiana Federazioni Autonome, e CONFSAL, Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori, applicabile ai rapporti di lavoro tra le Aziende, del settore terziario, commercio, della distribuzione e servizi anche in forma cooperativa, dei pubblici esercizi, del turismo, ed il relativo personale dipendente, ha previsto per tutte le aziende che applicano il contratto e che non hanno provveduto con apposito accordo aziendale o territoriale all’istituzione di premi di risultato di ammontare variabile, la corresponsione non oltre il 31 luglio di ogni anno di un premio presenza, il cui importo è definito in proporzione alla maggiore presenza del lavoratore in Azienda.
Le aziende che già erogano il premio presenze ai propri lavoratori in forza delle disposizioni contenute dal CCNL nel precedente triennio di vigenza, cessano di erogare il suddetto premio all’atto dell’istituzione, con apposito accordo aziendale o territoriale, di premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili sulla base dei criteri definiti con il DM 27 marzo 2016. Per le aziende che intendano applicare il CCNL ai propri dipendenti, già assunti con altro CCNL, e che in forza di quest’ultimo già percepiscono mensilità di retribuzione aggiuntive alla 13ª, è corrisposto il premio presenze avendo cura che, laddove l’ammontare del premio presenze dovesse risultare di importo inferiore rispetto ai diritti retributivi acquisiti venga corrisposta a differenza tra le due diverse forme di retribuzione. L’erogazione del premio presenze non consente l’accesso ai benefici fiscali previsti per i premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione. Il premio presenze ha la finalità di disincentivare qualsiasi forma di assenteismo e aumentare il livello di partecipazione e produttività dei lavoratori.
Il premio è erogato ai lavoratori in base all’effettiva presenza in servizio e secondo i seguenti parametri:
da 0 al 2° giorno di assenza: 120 % della retribuzione mensile;
dal 3° al 4° giorno di assenza: 115 % della retribuzione mensile;
dal 5° all’8° giorno di assenza: 110 % della retribuzione mensile;
dal 9° al 10° giorno di assenza: 100 % della retribuzione mensile;
dall’11° al 14° giorno di assenza: 80 % della retribuzione mensile;
a partire dal 15° giorno di assenza: 60 % della retribuzione mensile.
Per giorni di assenza si definiscono tutti i giorni di mancata prestazione lavorativa ascrivibili ad assenza non giustificata, malattia non professionale, infortunio non sul lavoro, permessi e/o aspettative non retribuite, e periodi di congedo per formazione. Contrariamente non rientrano invece tra i giorni di assenza le ferie, i giorni di ricovero ospedaliero ovvero i connessi periodi di convalescenza debitamente certificati dalle strutture sanitarie pubbliche o convenzionate ovvero dal S.S.N., gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali, l’astensione obbligatoria per maternità, i congedi parentali, i permessi retribuiti previsti, i permessi sindacali e tutti quei permessi riconosciuti per legge a favore del prestatore di lavoro. L’ammontare del Premio Presenze non può essere comunque superiore al 120% della retribuzione mensile applicata. Il periodo di riferimento da tenere in considerazione ai fini del calcolo del Premio Presenze è l’anno solare e più precisamente il suddetto premio va erogato entro il 31 luglio di ogni anno in relazione all’effettiva presenza in servizio nel periodo intercorrente dal 1° gennaio al 31 dicembre dell’anno precedente. Nel caso d’inizio o cessazione del rapporto di lavoro durante il corso dell’anno, il premio presenze, è determinato secondo le regole su esposte considerando come periodo di riferimento quello effettivamente intercorrente dall’assunzione o dalla cessazione, mentre la retribuzione mensile di riferimento è riproporzionata in dodicesimi in relazione ai mesi di servizio prestati. Sono considerate mese intero, con conseguente diritto alla maturazione del rateo di retribuzione mensile, le frazioni di mese lavorate superiori a 2 settimane.

CCNL Scuola Pubblica – Personale Ata: siglata l’Ipotesi di Accordo

Firmata l’Ipotesi di Accordo del CCNL 2019-2021. Previsti aumenti contrattuali, novità sulla normativa e nuova figura professionale 

Il CCNL Istruzione e ricerca 2019-2021 che riguarda un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori della scuola, delle università, degli Enti di ricerca e dell’alta formazione artistica e musicale è stato rinnovato. A renderlo noto è la Flc-Cgil, ricordando che alla fine del 2022 è stata trovata un’intesa sulla prima parte economica, che ha portato un aumento medio lordo mensile di 98,00 euro. La stesura dell’Ipotesi di Accordo prevede, non solo novità per quel che concerne la parte normativa, ma anche ulteriori incrementi salariali per i lavoratori. Suddetto incremento stipendiale medio tra i diversi settori oscilla tra il 5 e il 7%. In aumento l’indennità di Ateneo (ex B) e dei collaboratori (ex C), con la definizione del profilo di Collaboratore esperto linguistico, la cui parte economica viene rimandata a sequenza contrattuale insieme alla definizione della nuova figura del tecnologo, del contratto di ricerca, e del personale delle Aziende ospedaliero-universitarie. Sul fronte diritti dei lavoratori precari della scuola sono stati riconosciuti 3 giorni di permesso retribuito come, peraltro, già avviene per il personale di ruolo. Per tutti i Settori vengono estesi i congedi per le donne vittime di violenza. Soggetto a riforma anche l’ordinamento del personale Ata della scuola che introduce una nuova figura professionale di “elevata qualificazione”, aprendo la strada alla soluzione del problema riguardanti i Dsga facenti funzione. Il prossimo step è l’approvazione delle lavoratrici e dei lavoratori prima di mettere la firma definitiva e poi concentrarsi sul reperire le risorse necessarie per il rinnovo del CCNL nazionali del pubblico impiego 2022-2024.

Whistleblowing: le linee guida e il Regolamento ANAC

Dal 15 luglio 2023 sono in vigore le nuove Linee guida ANAC in materia di protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e delle disposizioni normative nazionali e il Regolamento  per  la gestione delle segnalazioni esterne (ANAC, delibera 12 luglio 2023, n. 301). 

Con delibera n.  301  del  12  luglio  2023, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha adottato il Regolamento per la gestione delle segnalazioni esterne e per l’esercizio del potere sanzionatorio in  attuazione D.Lgs. n. 24/2023 che ha recepito in Italia la Direttiva UE riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione (cosiddetti whistleblower).

 

Sono anche vigenti, dal 15 luglio scorso, le nuove Linee guida ANAC (delibera n. 311 del 12 luglio 2023) volte a dare indicazioni per la presentazione all’Autorità delle segnalazioni esterne e per la relativa gestione. 

 

Le nuove norme hanno l’obiettivo di garantire la protezione – sia in termini di tutela della riservatezza che di tutela da ritorsioni – dei soggetti che si espongono con segnalazioni, denunce o, con il nuovo istituto della divulgazione pubblica, e che contribuiscono all’emersione e alla prevenzione di rischi e situazioni pregiudizievoli per la stessa amministrazione o ente di appartenenza e, di riflesso, per l’interesse pubblico collettivo. 

 

Tale protezione viene, ora, ulteriormente rafforzata ed estesa a soggetti diversi da chi segnala, come il facilitatore o le persone menzionate nella segnalazione, a conferma dell’intenzione del legislatore europeo e italiano di creare condizioni per rendere l’istituto in questione un importante presidio per la legalità e il buon andamento delle amministrazioni/enti.  

 

Le disposizioni del D.Lgs. n. 24/2023 producono effetti a decorrere dal 15 luglio 2023 per i soggetti del settore pubblico e privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, superiore a 249. Pertanto, le segnalazioni e le denunce all’autorità giudiziaria effettuate fino alla data del 14 luglio 2023 continuano ad essere disciplinate dal previgente assetto normativo e dalle vecchie Linee guida ANAC.

Solo per i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, fino a 249 la nuova disciplina produce effetti dal 17 dicembre 2023

 

Per la trasmissione all’ANAC delle segnalazioni esterne effettuate in forma scritta il whistleblower dovrà avvalersi prioritariamente della piattaforma informatica disponibile nel sito istituzionale dell’Autorità, compilando il modulo all’uopo predisposto. In alternativa, le segnalazioni esterne possono essere effettuate in forma orale mediante servizio telefonico con operatore messo a disposizione dall’Autorità ovvero, su richiesta motivata della persona segnalante, mediante un incontro diretto fissato entro un termine ragionevole.
Le segnalazioni orali, oggetto di registrazione e successivo inserimento sulla piattaforma ANAC, avranno una durata non superiore a 15 minuti e potranno essere presentate esclusivamente nei giorni e nelle fasce orarie stabilite dall’Ufficio e rese note mediante pubblicazione nel sito istituzionale dell’ANAC. 

 

L’Ufficio tratta le segnalazioni esterne secondo il seguente ordine di priorità:

1) le segnalazioni esterne che hanno a oggetto informazioni sulle violazioni riguardanti una grave lesione dell’interesse pubblico ovvero la lesione di principi di rango costituzionale o del diritto dell’Unione Europea;
2) le segnalazioni esterne da trasmettere agli Uffici di vigilanza dell’ANAC competenti;
3) le segnalazioni esterne che denunciano fattispecie delittuose, danni erariali o fattispecie di competenza delle altre autorità amministrative competenti.

 

Acquisita la segnalazione esterna mediante i canali appositamente predisposti, l’Ufficio procede a dare avviso alla persona segnalante dell’avvenuta ricezione della segnalazione entro 7 giorni dalla data della sua acquisizione, salvo l’espressa dichiarazione formulata dalla persona segnalante di non voler ricevere detto avviso ovvero salvo il caso in cui si ritenga che l’avviso potrebbe pregiudicare la tutela della riservatezza dell’identità della persona segnalante.

 

Entro 3 mesi o, se ricorrono giustificate e motivate ragioni, 6 mesi dalla data di avviso di ricevimento della segnalazione esterna o, in mancanza di detto avviso, dalla scadenza dei 7 giorni dal ricevimento, l’Ufficio comunica al segnalante:

– l’archiviazione predisposta o che intende predisporre;
– la trasmissione all’Autorità competente già effettuata o che intende effettuare;
– l’attività già svolta dall’Ufficio di vigilanza competente interno all’Autorità o l’attività che quest’ultimo intende svolgere. 

 

Il Regolamento disciplina anche il procedimento relativo alle comunicazioni di presunte ritorsioni adottate nei confronti del whistleblower e quello sanzionatorio.